2013 / pag. 130 / € 10
ISBN 978-88-908660-1-2
Con ventidue brevi racconti d'occasione Ambra Simeone passa dai modi della poesia a quelli della prosa; a prevalere, nelle situazioni più svariate, è un realismo tenace, restio alla credulità ingenua. Serpeggia in filigrana, oltre all'esplicito riferimento del racconto "A Bukowski la mia tesi non sarebbe piaciuta", il conflitto tra Accademia e Strada, nel senso che a quest'ultima parola dà Henry Miller quando scrive "la vita è nella strada, tutto il resto è letteratura", e certo Miller è il padre comune dei Fante e Bukowski, qui esplicitamente nominati quali rappresentanti di una militanza scrittorea in presa diretta, capace, quindi, di un rapporto più immediato con la resa del reale.
[Fabio Ciriachi]
Ambra Simeone scrive fatalmente sul limitare di un mondo che sprofonda nel sonno. Un mondo che riconosce allo scrittore il diritto di essere scrittore, ma lo condanna all'anonimato. Un mondo, in fondo, in cui sono più gli scrittori che i lettori e in cui spesso chi scrive non ha poi tanta voglia di leggere quel che ha scritto l'altro. La sua scelta è delineare un destino per non aderirvi, raccontare una trappola per non caderci dentro. Se i suoi personaggi sono stanze chiuse, Ambra Simeone la sua stanza la apre. Ogni racconto nasce da una suggestione che non sta chiusa dentro la porta, ma balena per un attimo da fuori la finestra.
[Alessandro Izzi]
Ambra Simeone è nata a Gaeta, dove risiede. Laureata in Lettere Moderne, ha conseguito la Specializzazione in Filologia Moderna con una tesi sul poeta Stefano Dal Bianco. La sua ultima raccolta di poesie "Lingue Cattive" esce nel 2010 per Giulio Perrone Editore di Roma. Alcuni suoi testi sono apparsi su riviste letterarie e antologie.