2022 / pag. 222 / € 25
ISBN 978-88-94879-76-6
Un uomo senza cultura è come una nave che naviga senza timone e senza vele. Questa mia particolare riflessione è alla base del lavoro qui presentato. Già molto si è scritto sui vescovi della diocesi gaetana. In questa sede avrei potuto riportare molte più notizie e informazioni, ma ho ritenuto opportuno concentrare il presente studio sulle illustrazioni e descrizioni delle insegne vescovili, accennando alle loro origini.
Un lavoro impegnativo, sia per la realizzazione e la dipintura degli stemmi, ma anche per le lunghe e laboriose ricerche sui vescovi stranieri, soprattutto spagnoli.
Taluni di loro restano, ancor oggi, sguarniti di insegne: soprattutto prima dell’anno mille, quando non erano ancora particolarmente diffusi i cognomi, ma si faceva ampio uso di prenomi o soprannomi. Tra i primi pastori della chiesa gaetana, taluni sono indicati solo per cognome: Campolo, Ramfo, Deusdedit, Bono... per cui è stato più semplice rintracciare l’insegna. Fortunatamente nel 1276 compare la prima citazione con nome e cognome di un vescovo: la venuta degli angioini a Napoli porterà a un perfezionamento delle denominazioni e dell’araldica, rendendo il mio compito più agevole.
Nella speranza di aver reso un utile lavoro, volto soprattutto a onorare la storia della diocesi gaetana, mi auguro di aver contribuito ad aggiungere un tassello alla storia locale.
[l’Autore]
Salvatore Boni nasce a Napoli il 5 marzo 1947; giunge a Gaeta per svolgere il servizio militare come sottufficiale e infermiere; s’innamora della cittadina tirrenica, della sua antichità, storia e bellezza. Da autodidatta svolge tutta una serie di studi e ricerche sulla storia medioevale di Gaeta, specializzandosi sugli aspetti legati agli stemmi: attualmente detiene presso il suo studio araldico le più prestigiose pubblicazioni in materia. Da profondo conoscitore del blasone, riesce, dopo anni e anni di ricerche, a pubblicare un’opera edita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato: Gaeta nello splendore della sua nobiltà e dei suoi governanti, Roma, 2008. Ha quasi completato un lavoro che lo ha impegnato per svariati anni, Il libro d’oro e d’argento della nobiltà napoletana e della Campania. Un’altra ricerca in cui si è cimentato s’intitolerà La vita e la storia araldica di un Papa gaetano: Gelasio II ovvero Giovanni Di Gaeta e non più Gaetani. Inoltre è in corso di preparazione un’opera non legata all’araldica, ma comunque d’interesse locale relativamente alle peculiarità del territorio: Del bello, dell’antico e del curioso della città di Gaeta.